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La maggior parte delle estati, la mia famiglia e io ci ritiriamo nel New England per gran parte di luglio. Da una prospettiva professionale, lo considero un esercizio di stagionalità (per usare un termine del mio libro Slow Productivity), un modo per ricaricare le energie e rimettere al centro gli sforzi creativi che alimentano il mio lavoro. Quest'anno, avevo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Avevo recentemente terminato la prima parte del mio nuovo libro sulla vita profonda e facevo fatica a trovare il modo giusto per introdurre la seconda.
Durante i primi due giorni in Nord, ho fatto rapidi progressi sul nuovo capitolo. Ma presto ho iniziato a notare qualche inconveniente nel meccanismo della mia narrazione concettuale. Man mano che avanzavo nella scrittura, il frastuono e lo scricchiolio diventavano sempre più forti e preoccupanti. Alla fine, ho dovuto ammettere che il mio approccio non funzionava. Ho eliminato un paio di migliaia di parole e ho iniziato a cercare un’idea migliore.
È stato in quel momento che abbiamo deciso fortuitamente di fare una passeggiata. Siamo partiti per Franconia Notch nelle White Mountains, che abbiamo sempre apprezzato per la sua grandeur ribelle e romantica. Avevamo deciso di affrontare la salita fino al Lonesome Lake, un sereno specchio d’acqua immerso a 820 metri tra le cime e le creste del Cannon Mountain.
L’escursione al Lonesome Lake inizia con un miglio di salita costante. All’inizio, si è accompagnati dai suoni del traffico dell’Interstate 93 sottostante; le gambe bruciano, la mente ancora medita sul banale. Ma alla fine il sentiero si curva e il rumore della strada si dissolve. Dopo un po’, la tua attenzione non può fare a meno di concentrarsi. Il tempo si amplia. Quasi non ti accorgi quando il sentiero comincia ad appiattirsi. Poi, tra i rami sottili delle betulle, sbuchi sulla quieta serenità increspata dal vento del lago.
Foto di Robert Buhler
È stato al Lonesome Lake che le difficoltà con il mio nuovo capitolo hanno iniziato a dissiparsi. Con una chiarezza pacata, ho visto un modo migliore per sostenere la mia tesi. Ho preso appunti sul taccuino portatile che porto sempre con me. Mentre finalmente, con riluttanza, tornavamo giù per la montagna, ho continuato a perfezionare il mio pensiero.
Camminare e pensare sono stati profondamente intrecciati sin dall’alba del pensiero serio. Aristotele abbracciò la cognizione mobile—faticò i viali coperti della sua accademia all’aperto, il Liceo—tanto da far diventare i suoi seguaci noti come la Scuola Peripatetica, dal greco peripatein, che significa ‘camminare intorno’.
La mia recente esperienza nelle White Mountains è stato un piccolo promemoria di questa grande verità. In un'epoca in cui l’IA minaccia di automatizzare porzioni sempre più vaste del pensiero umano, sembra particolarmente importante ricordare sia la dignità arduamente conquistata di generare nuove idee dal nulla all’interno del cervello umano, sia le azioni semplici, come mettere il corpo in movimento, che aiutano questo processo miracoloso a svelarsi.
Quasi tutte le estati, la mia famiglia ed io ci ritiriamo in New England per gran parte di luglio. Da un punto di vista professionale, considero questa come un'esercitazione in... Leggi di più